lunedì 13 ottobre 2014
domenica 12 ottobre 2014
Valvole termostatiche, un grado in meno in casa porta ad un risparmio del 7% annuo
Dopo
Piemonte e Lombardia, è iniziato il conto alla rovescia anche per i
condomini con riscaldamento centralizzato di tutta Italia. Entro il
31 dicembre 2016, infatti, sul territorio nazionale coloro che
risiedono in edifici con questa tipologia di impianti dovranno
dotarsi di valvole termostatiche con contabilizzatori di calore, pena
sanzioni amministrative per il condominio da 500 a 2.500 euro. Mentre
tutti corrono ai ripari per provvedere al nuovo obbligo, scontrandosi
con assemblee litigiose e scarsa informazione, si
accende il dibattito sul reale risparmio energetico che queste
apparecchiature possono garantire al condomino.
L'obbligo
di termoregolazione e contabilizzazione è previsto all'interno del
decreto legislativo di recepimento della Direttiva
2012/27/UE sull'efficienza energetica, approvato il
30 giugno scorso dal Consiglio dei Ministri. Le valvole termostatiche
sono meccanismi di termoregolazione che permettono una suddivisione
del calore nelle diverse stanze del proprio appartamento e consentono
di escludere automaticamente il termosifone una volta che la camera
ha raggiunto la temperatura desiderata. I contabilizzatori o
ripartitori di calore sono, invece, apparecchiature che, installate
sui singoli radiatori, quantificano il calore effettivamente
consumato.
«Già
da tempo – spiega Marco Decio, direttore del mercato privato di
Cofely Italia, società del gruppo Gdf Suez - siamo impegnati
nell'installazione di migliaia di questi sistemi presso i condomini
di Lombardia e Piemonte, le prime Regioni che, in Italia, hanno
legiferato in materia . La sola riduzione
della temperatura dell'ambiente da 21 a 20°C porta già a un
risparmio pari al 7% annuo».
Secondo
quanto stimato da Cofely Italia, con un impianto di contabilizzazione
del calore e termoregolazione, il condominio realizza un risparmio
medio annuale sul combustibile utilizzato dalla caldaia compreso tra
il 10% e il 30%, rispetto alla situazione anteriore
all'installazione; questo a fronte di una spesa d'installazione
variabile tra i 90 e i 140 euro per termosifone. Inoltre attualmente
lo Stato italiano prevede il recupero in 10 anni del 50% del costo
sostenuto per l'impianto di contabilizzazione del calore. Il rimborso
avviene sotto forma di detrazione Irpef per le spese di
ristrutturazione come intervento finalizzato al risparmio energetico.
Se, ad esempio, una famiglia spende 1.000 euro per l'impianto di
contabilizzazione, 500 euro vengono rimborsati dallo Stato (50 euro
l'anno per 10 anni). Il decreto di stabilità 2011 permette la
detrazione fiscale del 65% in 10 anni in caso di contestuale
sostituzione della caldaia con uno dei nuovi modelli a condensazione.
L'Iva resta agevolata al 10% per le ristrutturazioni edilizie e
l'intervento rivaluta l'immobile nel tempo.
«Benché
possa sembrare un intervento semplice, si tratta, in realtà, di
un'operazione altamente specialistica, che richiede il progetto di un
professionista esperto di contabilizzazione, previo rilievo e
certificazione dei corpi scaldanti installati in ogni appartamento –
continua Marco Decio -. Può risultare, infatti, conveniente
considerare l'opportunità di effettuare, con l'occasione, ulteriori
azioni utili a ridurre ancora di più i consumi energetici. È
importante sapere, infatti, che la
diagnosi energetica del sistema edificio-impianto è lo strumento che
consente di individuare eventuali altre esigenze di ottimizzazione
energetica, come l'opportunità della riqualificazione della centrale
termica».
È
il caso
del condominio di via Piave n° 34, a Macerata, dove
Cofely è intervenuta, oltre che nell'installazione di valvole
termostatiche e di un sistema di contabilizzazione e ripartizione del
calore, sviluppando un progetto più ampio di riqualificazione
energetica per l'immobile, composto da 13 unità abitative. Tale
progetto ha previsto: la riqualificazione della centrale termica con
la sua trasformazione a gas metano; l'installazione di un nuovo
impianto termico ad alto rendimento a condensazione; la sostituzione
delle pompe di calore tradizionali con pompe di calore a tecnologia
inverter, che consentono l'adattamento costante della potenza della
pompa alle esigenze dell'utente. L'intervento ha permesso al
condominio di ridurre il costo dell'energia primaria e il fabbisogno
di energia complessiva, con un abbattimento dei costi per il
riscaldamento pari ad oltre il 40%. Tale risparmio consente di
ammortizzare l'investimento mediamente in 4-5 anni, rateizzandolo
senza nessun aumento dei costi per il condominio.
(Fonte Il sole 24 ore)
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