Google+ Studio Tecnico Bartolozzi Motta Rosso: aprile 2014

martedì 29 aprile 2014

Il governo pensa al regolamento edilizio-tipo

Semplificazioni. In settimana il Ddl che rende più omogenee le normative su Scia e permesso di costruire

Ridurre la babele di norme regionali e regolamenti comunali che rende incerte le autorizzazioni edilizie e lunghe le procedure. Questa una delle priorità in materia di semplificazione del ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, che in settimana dovrebbe portare al Consiglio dei ministri il disegno di legge di riforma della Pa e di semplificazione della burocrazia.
Per l'edilizia il percorso sarà in due tappe. Subito, i «modelli unici nazionali» per la presentazione della Scia e del permesso di costruire. In un secondo momento, quando sarà passata la riforma del titolo V della Costituzione che riporterà l'edilizia privata tra le competenze esclusive statali, un «regolamento edilizio unico nazionale», valido da Vipiteno a Lampedusa.

Nella consultazione on line condotta tra ottobre e gennaio dal Dipartimento Funzione pubblica, con la quale sono state raccolte 1.500 segnalazioni di cittadini e 500 di imprese, l'edilizia è stata segnalata come la seconda materia per importanza (dopo il fisco) tra quelle da semplificare. «Le segnalazioni fatte dai cittadini – spiega Silvia Paparo, capo dell'Ufficio Semplificazione – sono dettagliate e molto utili. Dalle duemila segnalazioni e dai suggerimenti emersi abbiamo tratto delle indicazioni operative».
Il nemico numero uno in materia edilizia è il caos normativo. Il primo step, a legislazione vigente, sarà la modulistica standard per presentare la domanda di titoli edilizi. Madia ne ha parlato in Parlamento. «Stiamo lavorando da mesi – spiega Paparo – con Regioni e Anci per costruire una modulistica standard sulle procedure edilizie. Siamo partiti da Scia e permesso di costruire, ma l'obiettivo è di estendere il lavoro anche ad altre procedure». Nel modello ci sarebbero parti fisse uguali per tutti e parti variabili, che necessariamente dovranno tenere conto delle normative regionali. «Il modello sarà cartaceo ma soprattutto on line, dove a seconda dei contenuti che devono essere indicati si apriranno successive finestre da compilare».
L'obiettivo di fondo, tuttavia, resta quello di eliminare la babele di norme locali, sostituendole con un unico “regolamento edilizio nazionale”. «La linea di tendenza è quella, sì – spiega Silvia Paparo –, è quello che ci chiedono i cittadini, i professionisti e le imprese; ma è ancora troppo presto per parlarne». Il Ddl Boschi per la riforma costituzionale assegna alla competenza esclusiva statale la fissazione delle «norme generali» in materia di governo del territorio, quindi nel testo attuale resterà uno spazio di autonomia delle Regioni nel fissare norme di dettaglio.
Altri obiettivi a cui sta lavorando il ministero in materia edilizia sempre partendo dalle segnalazioni dei cittadini, sono: far funzionare gli sportelli unici edilizia, semplificando le procedure, in primis, riducendo i pareri necessari, ma anche stimolando funzioni associate o prevedendo forme di assistenza tecnica per i piccoli comuni; superare i “blocchi” dei pareri paesistici e delle soprintendenze, riducendo l'area da sottoporre a parere; riformare la conferenza di servizi, riducendo a pochi casi la convocazione fisica di tutti intorno al tavolo e condividendo on line documenti e pareri. ( Fonte Il sole 24 ore )

mercoledì 2 aprile 2014

«Econdominio» taglia di oltre un quarto i costi energetici dell'edificio

Un risparmio medio annuo del 26% sui costi energetici del condominio, pari in media a circa 8.400 euro (e taglio delle emissioni di circa 20 ton/anno). È il risultato delle 118 diagnosi effettuate su edifici con impianto centralizzato realizzate da Econdominio in Piemonte nel corso della campagna di sensibilizzazione all'efficienza energetica.


La campagna – sostenuta dalle istituzioni locali – è attiva in sette regioni del centro nord (Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna) e offre una diagnosi energetica gratuita a tutti gli amministratori e condòmini che ne fanno richiesta (diagnosienergetica@econdominio.eu): dal 2009, anno di partenza dell'iniziativa, sono state realizzate 1.500 diagnosi in 37 province, informate 3mila famiglie e coinvolti 1.800 amministratori, per un risparmio energetico medio diagnosticato del 32,5 per cento. 
 
La diagnosi mette in luce tutte le criticità energetiche del condominio e individua le soluzioni di efficientamento con il miglior rapporto costo/beneficio.
Un'analisi che si traduce in progetti chiari e interventi concreti. Restando al Piemonte, ad esempio, dove l'attività è patrocinata dalle province di Torino, Cuneo, Asti, Alessandria, Vercelli, dal Comune di Asti e dalla Città di Cuneo, in seguito all'attività di informazione sono stati deliberati 23 interventi di efficientamento che consentono di tagliare 363 tonnellate/anno di emissioni inquinanti totali.
 
Per gli inquilini significa un risparmio medio annuo di 7.334 euro per ciascun edificio (25,7% dei costi di partenza); per le aziende locali un volume d'affari totale di oltre 3, 2 milioni. Gli interventi di miglioramento energetico vanno infatti anche a beneficio dell'economia locale, ma il meccanismo ha bisogno appunto di una diffusione informativa che fa perno anche sulle opportunità di detrazione fiscale per il condominio: il bonus del 65% sulle spese sostenute di riqualificazione energetica che varrà fino a giugno 2015, per poi scendere al 50% fino a giugno 2016.

Analisi dell'involucro e delle sue dispersioni, sopralluogo di centrale termica e alloggi, studio dei dati di consumo di dieci anni. 
Con la diagnosi si può calcolare il reale fabbisogno energetico del sistema edificio-impianto condominiale e identificare cause e entità degli sprechi (sia dell'impianto di riscaldamento che dell'involucro). 
La diagnosi viene condotta nel rispetto della normativa Uni-Ts 11300 1-2-4 e presentata in assemblea condominiale da tecnici esperti che illustrano i dettagli tecnologici, normativi, fiscali e finanziari. 
Le soluzioni portate al condominio attraverso la campagna di informazione – sottolinea Econdominio - sono di "efficientamento autoliquidante", attraverso la formula contrattuale del Contratto di rendimento energetico EPC (come da D.lgs. 115/2008), che è in grado di portare efficienza energetica in condominio senza alcun esborso di denaro, ossia a rata condominiale invariata, con garanzia decennale della prestazione e formule di finanziamento dedicate al condominio che non richiedono firma dei condòmini o garanzie fidejussorie.