Google+ Studio Tecnico Bartolozzi Motta Rosso: gennaio 2014

mercoledì 29 gennaio 2014

Bonus energia elettrica 2014: modulistica e requisiti

Per riuscire a sostenere i contribuenti italiani, sommersi da tasse e imposte di ogni sorta, e in particolare per riuscire ad alleggerire il peso derivante dal costo delle bollette, ecco che oggi parliamo di bonus energia elettrica. Si tratta di una particolare agevolazione sulla bolletta dell’elettricità, riservato a nuclei familiari a basso reddito, particolarmente numerosi o comprendenti un soggetto, che per motivi di salute, è vincolato all’utilizzo di apparecchiature elettriche. Vediamo tutti i dettagli in merito al bonus energia elettrica 2014: modulo e requisiti.


Prima di tutto chiariamo che possono richiedere il bonus elettrico 2014, tutti i privati intestatari di un contratto di energia elettrica nell’abitazione di residenza con potenza impegnata fino a 3 kW, (per un numero di persone residenti fino a 4) oppure con potenza impegnata fino a 4,5 kW (per un numero di persone residenti superiori a 4). Tali soggetti devono rispondere a determinati requisiti che andiamo di seguito ad elencare:
  • appartenenti ad un nucleo familiare con indicatore ISEE non superiore a 7500 euro;
  • appartenenti ad un nucleo familiare con più di 3 figli a carico e ISEE non superiore a 20.000 euro;
  • appartenenti ad un nucleo familiare presso iil quale viva un malato grave che debba usare macchine elettromedicali per il mantenimento in vita (in questo caso senza limitazioni di residenza o potenza impegnata).
Il bonus per disagio economico è riconosciuto per 12 mesi; dopo tale periodo, per ottenerne uno nuovo, si deve rinnovare la richiesta di ammissione. Il bonus elettrico per disagio fisico viene invece stabilito in funzione al livello dei consumi e alla quantità di apparecchiature necessarie per il supporto vitale, tenendo conto così degli specifici bisogni ed esigenze dei clienti malati gravi. Il bonus per disagio fisico è cumulabile con quello riservato alle famiglie a basso reddito e numerose, purché ricorrano i rispettivi requisiti di ammissibilità.
Per richiedere il bonus energia elettrica 2014, è sufficiente compilare l’apposito modulo e presentarlo al proprio Comune di residenza:
Clicca qui per scaricare il MODULO Abis – Disagio economico
Clicca qui per scaricare il MODULO B – Disagio fisico

domenica 26 gennaio 2014

Il calo dei prezzi smuove il mercato immobiliare.

Il calo dei prezzi smuove il mercato immobiliare: torna la domanda, favorendo chi ha più liquidità.

La correzione dei prezzi e dei canoni inizia a dare i suoi frutti. Se non come scambi, quanto meno a livello di richieste. Dopo tre anni di calo consecutivo, nel 2013 sono tornate a crescere sia le domande di acquisto sia quelle di affitto di abitazioni. Lo certifica il Centro studi del portale immobiliare Casa.it, secondo cui, a dicembre 2013, si è verificato un aumento del 6% della domanda e del 13% dell'offerta per le compravendite, e del 5,3% di domanda e 8,4% di offerta di affitti, rispetto al gennaio 2013



«Questo è senz'altro un segnale positivo, che pensiamo migliorerà ancora nel 2014», dice Daniele Mancini, amministratore delegato di Casa.it. Ma i motivi di questa inversione di tendenza sono chiari. «Non si deve certo a una ripresa della disponibilità di spesa, quanto al ribasso avvenuto in precedenza dei prezzi di vendita e dei canoni», aggiunge Mancini. Insomma, i valori attenuati fanno rialzare la testa a chi vuole investire nel residenziale. Anche se il trend positivo non si è tradotto in una crescita degli scambi, visto che gli ultimi dati disponibili dell'Agenzia delle Entrate, relativi al terzo trimestre 2013, mostrano 199.661 affari conclusi, in flessione del 6,6% sullo stesso periodo 2012. Ma almeno si può guardare con più fiducia all'anno in corso.

Secondo Casa.it, i prezzi offerti sono stati abbassati in media del 9,7% nel 2013 e si collocano oggi, a seconda della tipologia di abitazione, tra i 2.400 e i 3.000 euro al metro. Ancora troppo, però, secondo il mercato, visto che in media l'offerta è più bassa del 12% rispetto alla domanda. E ci sono città come Torino, Genova, Firenze e Napoli dove questa forchetta arriva a sfiorare il 14%. Come a dire che, chi vende, deve mettere in conto una riduzione pari almeno a questa percentuale, se vuole sperare di raggiungere un accordo. Rispetto agli immobili, quelli di taglio piccolo e medio sono sempre i più richiesti. In cima alla classifica ci sono i trilocali. I venditori, in media, li offrono a 3.000 euro al metro, mentre le case con 5 o più locali partono da un prezzo inferiore ai 2.500 euro. Ed è sempre nel segmento degli appartamenti più piccoli, in questo caso i bilocali, che si verifica la discrepanza più marcata tra i prezzi degli annunci e l'offerta dei potenziali acquirenti: quasi il 16%.


A livello territoriale, Milano (+4,5), Napoli (+3,9) e Roma (+3,6) sono le città in cui la domanda è aumentata di più, mentre la contrazione dei prezzi di vendita più forte si è registrata a Genova (-8,7%), Firenze (-7,5%) e Napoli (-7,3%). Ma in tutti i capoluoghi è stata comunque superiore al 5%. Sul fronte affitti, invece, i canoni richiesti dai locatori sono scesi in media dell'11,6% in tutta Italia con punte a Cagliari (-12,5%) e Bari (-10,5%). Anche qui, come nel caso delle compravendite, la correzione al ribasso è servita a rimettere in moto la domanda, salita in media del 5,3%, ma con balzi più evidenti a Napoli (+9,4%), Palermo (+8,5%) e Firenze (+7,6%).

giovedì 23 gennaio 2014

Spese condominiali: boom morosità.

Spese condominiali: boom morosità. A Bologna e Roma casi cresciuti del 33% secondo Confabitare

Quando non si riesce più a far fronte alle uscite a causa della crisi, tra le prime spese tagliate dalle famiglie ci sono le rate condominiali. Cosa che in effetti comporta rischi meno gravi che smettere di pagare l'affitto (pericolo sfratto) o il mutuo (pignoramento dell'immobile da parte della banca). Il condominio infatti non è un creditore privilegiato e spesso è costretto a mettersi in fila dopo gli altri.


A farne le spese sono i condomini che pagano regolarmente le rate. E anche se con l'entrata in vigore della riforma del condominio (il 18 giugno 2013) l'amministratore è obbligato a tentare di rientrare dei mancati incassi emettendo un decreto ingiuntivo nei confronti dei morosi - ma probabilmente è ancora presto per misurare gli effetti di questa misura - il fenomeno è in costante crescita.
A confermarlo sono gli allarmanti dati forniti da Confabitare (associazione di proprietari immobiliari): nel corso del 2013 in testa alla "classifica" troviamo Bologna con un +33,8% di casi di ritardo nei pagamenti condominiali, poi troviamo Roma con +33%, Napoli +32,7%, Torino +31,8%, Milano +30% , Catania +29,6%, Firenze +28%, Genova +26,5%, Cagliari +24,8%; Palermo e Bari registrano rispettivamente +23,7 % e +22,6%, mentre Padova +21,3%; in fondo alla graduatoria c'è Venezia con comunque un +19 per cento.
«Questi numeri - commentano da Confabitare - dimostrano purtroppo l'ampio diffondersi di questo fenomeno, anche se va detto, che sempre più spesso, alcuni condomini approfittavano della situazione critica, per fare i furbetti e non pagare le rate, in quanto sapevano che difficilmente potevano essere presi provvedimenti nei loro confronti. Ma dopo il 18 giugno le cose sono cambiate».

giovedì 16 gennaio 2014

La casa? Si compra solo con i risparmi. Acquisti con mutuo dimezzati

Il 2013 si chiude con un dato negativo: il mutuo è diventato un privilegio per le famiglie italiane. Le performance negative dell'economia italiana, lo spread alle stelle e l'alto tasso di disoccupazione del 2012, hanno prodotto un calo della richiesta dei mutui per l'acquisto di una casa pari al -42 per cento. L'acquisto di una casa, se e quando avviene, avviene utilizzando sempre più i propri risparmi. Le compravendite calano e comprare casa è possibile solo per chi ha già denaro messo da parte.

I dati del settore immobiliare
Secondo Nomisma il 2013 dovrebbe chiudersi con un calo dei prezzi intorno all'8,3%, mentre il numero totale di transazioni dovrebbe avvicinarsi alle 400mila unità, ancora in calo rispetto al 2012, quando si erano attestate intorno alle 444mila, e già si parlava di un balzo indietro di trent'anni ai livelli degli anni Ottanta. Già l'anno scorso, inoltre, gli acquisti con relativa accensione di un mutuo ipotecario erano crollati addirittura del 38,6% rispetto al 2011, mentre il valore dei mutui erogati si era fermato a 19,6 miliardi, a fronte dei 34,3 miliardi erogati nel 2011: un meno 42,8%. Secondo l'ultimo rapporto MedioFimaa nei primi nove mesi del 2013 si è registrata un'ulteriore contrazione del 12% (a 18,9 miliardi di euro). In tre anni quindi le erogazioni si sono più che dimezzate, passando dai 58,2 miliardi di euro del 2010 ai circa 23,4 attesi per fine 2013.


La contrazione dei mutui continua
A confermare l'ulteriore contrazione del mercato del credito sono gli ultimid dati diffusi dall'osservatorio MutuiOnline, relativi al primi 11 mesi del 2013: l'importo medio dei mutui erogati, da gennaio a novembre 2013, è pari a 123.957 euro in calo rispetto al secondo semestre del 2012; riguardo alle classi di Loan-to-Value (LTV) viene confermato il trend del secondo semestre del 2012 con il 35% delle richieste per un LTV tra il 70-80% del valore dell'immobile e il 22,7% dei mutui effettivamente erogati conferma un tale LTV;
anche a livello di localizzazione geografica si mantengono i valori dei semestri precedenti con più del 40% delle richieste provenienti dal Nord Italia, il 37,7% dal Centro, il 14,4% dal Sud e il 7,3% dalle Isole; il 64,7% dei richiedenti ha chiesto un mutuo a tasso variabile e il 37,8% ha preferito una durata tra i 30-40 anni; il 70,5% delle richieste di mutuo sono motivate dall'acquisto della prima casa, mentre l'8,6% sono per l'acquisto della seconda casa; il 5,5% dei richiedenti specifica come motivazione la ristrutturazione/costruzione, mentre il 12,8% fa domanda di un mutuo per sostituzione/surroga;


Tasse sulla casa, nel 2014 si cambia di nuovo 
Le famiglie italiane rimangono ancora con il fiato sospeso: la regolamentazione delle tasse sulla casa sono ancora in via di definizione. Il 2013 ha visto l'apparente abolizione dell'Imu sulla prima casa sostituirsi con un nuovo tributo lo Iuc, suddiviso in due voci la Tasi (Tassa sui servizi indivisibili) e la Tari (Tassa sui rifiuti), ma di aggiustamenti in corsa ce ne saranno ancora nel 2014.

giovedì 9 gennaio 2014

Vivere in 10 mq: in Svezia le mini case universitarie in legno



Si chiama Smart Student Unit ed è stata progettata dallo studio di architetti Tengbom, in collaborazione con l'Università di Lund, nel sud della Svezia. Una casetta ecocompatibile di dieci metri quadrati, completamente in legno e dotata di angolo cottura con mensole,  bagno, tavolo, sedie, zona notte soppalcata e anche un piccolo giardinetto. Tutto con un design ricercato e raffinato che privilegia la luce naturale. Lo studio ha annunciato che entro il 2014 saranno costruite 22 unità abitative destinate agli studenti dell'Università di Lund, che avrà un parco riservato. Il costo di realizzazione della residenza è ancora sconosciuto ma si ipotizza che, oltre ad essere 'eco -friendly', abbia anche un prezzo accessibile (foto di Bertil Hertzberg)