Google+ Studio Tecnico Bartolozzi Motta Rosso: 2014

venerdì 26 dicembre 2014

Animali in condominio: le limitazioni restano possibili anche dopo la riforma

I regolamenti possono contenere norme di godimento e di utilizzo delle proprietà esclusive idonee a porre limitazioni ai diritti dei relativi proprietari. Il nuovo articolo 1138 del Codice civile dichiara espressamente che il regolamento non può vietare il possesso o la semplice detenzione di animali domestici in casa o comunque all'interno del condominio. Nulla cambia però per i regolamenti in essere, perché la nuova disposizione di legge, in quanto non diretta a tutelare un interesse di ordine pubblico, è destinata ad avere efficacia solo per il futuro, in forza del principio generale vigente nel nostro ordinamento della irretroattività della legge.


La norma non è comunque tra quelle che la legge considera inderogabili, talché il divieto ben può continuare a esistere anche in futuro in un regolamento di natura contrattuale, purché la relativa clausola sia trascritta nei pubblici registri immobiliari, perché altrimenti non è opponibile al nuovo acquirente. Ciò nonostante, non è semplice per gli animali stare in condominio, ma tutto dipende dal rispetto che i loro padroni hanno delle più elementari regole che governano il vivere nella collettività. Il cane che usa le scale al guinzaglio del suo padrone e munito di museruola non arreca pregiudizio ad alcuno, al pari del gatto che indisturbato passeggia sul tetto dell'edificio oppure nel cortile condominiale.

È facoltà dell'assemblea stabilire le regole che devono essere rispettate dai proprietari degli animali, sia nell'uso degli spazi o dei servizi comuni e sia in relazione al più generale comportamento che devono tenere all'interno del complesso condominiale: ciò sul generale presupposto che il diritto di ciascun condomino di usare e di godere a suo piacimento dei beni comuni trova limite nel pari diritto di uso e di godimento degli altri. Il lasciare libero un animale o custodirlo senza le debite cautele o affidarlo a persona inesperta costruisce un reato penalmente sanzionato (articolo 672, Codice penale).

Particolare rilievo assume anche il problema riguardante la possibilità di far uso dell'ascensore con gli animali. Nel silenzio di uno specifico divieto contenuto nel regolamento anche di natura assembleare, l'inibire a un condomino di usare l'ascensore con il proprio cane può trovare legittime motivazioni solo di ordine igienico sanitario, da valutarsi di volta in volta a seconda della concreta fattispecie che si può presentare.
Uguale ragionamento giustifica la limitazione al numero degli animali che il condomino può detenere nella propria unità immobiliare, superato il quale appare anche legittimo l'intervento del giudice, con il conseguente allontanamento degli animali in esubero e il loro affido a enti specializzati.

Non vanno poi dimenticati i rischi in cui incorre il custode dell'animale, qualora questo diventi fonte di immissioni di rumori o di odori tali da cagionare, per la loro frequenza e intensità, malessere e insofferenza anche a persone di normale sopportazione (o per aggressività, si veda il quesito sotto). Una volta che il continuo abbaiare del cane o le esalazioni maleodoranti superino i limiti di tollerabilità, ben è possibile l'intervento del giudice che ordini la cessazione delle immissioni, fermo il diritto del danneggiato di richiedere il risarcimento per il pregiudizio subito. Neppure sono da sottovalutare le possibili conseguenze penali, laddove lo strepitio dell'animale disturbi in modo intollerabile il riposo delle persone (articolo 659, Codice penale), sempre che l'abbaiare vada a pregiudicare non già un solo condomino, ma un numero indeterminato di persone (Cassazione penale n. 45239/14).

Anche il lasciare solo in casa il cane durante tutto il giorno può comportare l'intervento del giudice penale perché per configurare il reato di abbandono di animale (articolo 672, Codice penale) non occorre che ci si disfi dell'animale una volta per tutte, ma è sufficiente che lo si curi male, nella consapevolezza dell'incapacità dell'animale di non potere più provvedere a se stesso (sentenza Tribunale di Lucca n. 40/14)

lunedì 13 ottobre 2014

Fondo di Garanzia prima casa, finanziati i mutui 2014-2016

Mutui prima casa, con la firma del Protocollo tra Dipartimento del Tesoro e ABI prendono il via le garanzie dello Stato sui mutui ipotecari.
Il Ministero del Tesoro ha comunicato il via al Fondo statale da 650 milioni di euro per i mutui prima casa, a fronte della firma del Protocollo d’intesa da parte del Direttore Generale del Tesoro, Vincenzo La Via, e dal Direttore Generale dell’ABI, Giovanni Sabatini.
Il Protocollo, si legge sul sito del MEF.

Fissa tempi certi per l’operatività del Fondo: le banche/intermediari finanziari hanno trenta giorni lavorativi, dal momento della loro adesione all’iniziativa, per erogare il servizio ai cittadini, a patto che la Consap, società del MEF gestore del Fondo, abbia predisposto da almeno 30 giorni lavorativi il manuale d’uso per l’accesso delle stesse banche all’infrastruttura telematica”. 


Fondo di garanzia
Si tratta del nuovo Fondo di garanzia per la casa previsto dal Decreto Interministeriale del 31 Luglio 2014, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 226/2014 grazie al quale sarà possibile richiedere la garanzia dello Stato nella misura massima del 50% della quota capitale di mutui ipotecari, di ammontare non superiore a 250 mila euro, per l’acquisto, la ristrutturazione e l’aumento dell’efficientamento energetico di immobili non di lusso da adibire ad abitazione principale. Il Fondo, introdotto dalla Legge di Stabilità 2014, prevede uno stanziamento di 650 milioni di euro per gli anni 2014, 2015 e 2016 (circa 200 milioni per ciascun anno), una dotazione finanziaria che permetterà attivare circa 20 miliardi di euro di nuovi finanziamenti.

Priorità
Hanno accesso prioritario al Fondo i nuclei familiari monogenitoriali con figli minori, igiovani di età inferiore ai 35 anni titolari di un rapporto di lavoro atipico, i conduttori di alloggi di proprietà degli IACP e legiovani coppie con almeno uno dei due componenti under 35 per le quali il vecchio fondo “Giovani Coppie” non è più attivo.

Requisiti
Tra i requisiti viene richiesto che il mutuario non sia già in possesso, alla data di presentazione della domanda di mutuo, di altri immobili ad uso abitativo salvo quelli acquisiti per successione mortis causa, anche in comunione con altri successori, e in uso a titolo gratuito a genitori o fratelli.

Tassi
Per le stesse categorie è previsto un tasso calmierato (tasso effettivo globale – TEG non superiore al tasso effettivo globale medio – TEGM, pubblicato trimestralmente dal MEF), ferma restando la facoltà della banca di erogare il mutuo.

Domande di garanzia
Le domande di accesso al Fondo devono essere presentate direttamente alla banca/intermediario finanziario aderente, utilizzando la modulistica che sarà resa disponibile sul sito del Dipartimento del Tesoro, sul sito della Consap SpA e sui siti di tutte le banche/intermediari finanziari aderenti. L’elenco delle banche aderenti può essere consultato sul sito della Consap e sul sito dell’ABI.
Per maggiori informazioni consultare il Protocollo d’intesaTesoro-ABI




domenica 12 ottobre 2014

Valvole termostatiche, un grado in meno in casa porta ad un risparmio del 7% annuo

Dopo Piemonte e Lombardia, è iniziato il conto alla rovescia anche per i condomini con riscaldamento centralizzato di tutta Italia. Entro il 31 dicembre 2016, infatti, sul territorio nazionale coloro che risiedono in edifici con questa tipologia di impianti dovranno dotarsi di valvole termostatiche con contabilizzatori di calore, pena sanzioni amministrative per il condominio da 500 a 2.500 euro. Mentre tutti corrono ai ripari per provvedere al nuovo obbligo, scontrandosi con assemblee litigiose e scarsa informazione, si accende il dibattito sul reale risparmio energetico che queste apparecchiature possono garantire al condomino.

 
L'obbligo di termoregolazione e contabilizzazione è previsto all'interno del decreto legislativo di recepimento della Direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica, approvato il 30 giugno scorso dal Consiglio dei Ministri. Le valvole termostatiche sono meccanismi di termoregolazione che permettono una suddivisione del calore nelle diverse stanze del proprio appartamento e consentono di escludere automaticamente il termosifone una volta che la camera ha raggiunto la temperatura desiderata. I contabilizzatori o ripartitori di calore sono, invece, apparecchiature che, installate sui singoli radiatori, quantificano il calore effettivamente consumato.
«Già da tempo – spiega Marco Decio, direttore del mercato privato di Cofely Italia, società del gruppo Gdf Suez - siamo impegnati nell'installazione di migliaia di questi sistemi presso i condomini di Lombardia e Piemonte, le prime Regioni che, in Italia, hanno legiferato in materia . La sola riduzione della temperatura dell'ambiente da 21 a 20°C porta già a un risparmio pari al 7% annuo».
Secondo quanto stimato da Cofely Italia, con un impianto di contabilizzazione del calore e termoregolazione, il condominio realizza un risparmio medio annuale sul combustibile utilizzato dalla caldaia compreso tra il 10% e il 30%, rispetto alla situazione anteriore all'installazione; questo a fronte di una spesa d'installazione variabile tra i 90 e i 140 euro per termosifone. Inoltre attualmente lo Stato italiano prevede il recupero in 10 anni del 50% del costo sostenuto per l'impianto di contabilizzazione del calore. Il rimborso avviene sotto forma di detrazione Irpef per le spese di ristrutturazione come intervento finalizzato al risparmio energetico. Se, ad esempio, una famiglia spende 1.000 euro per l'impianto di contabilizzazione, 500 euro vengono rimborsati dallo Stato (50 euro l'anno per 10 anni). Il decreto di stabilità 2011 permette la detrazione fiscale del 65% in 10 anni in caso di contestuale sostituzione della caldaia con uno dei nuovi modelli a condensazione. L'Iva resta agevolata al 10% per le ristrutturazioni edilizie e l'intervento rivaluta l'immobile nel tempo.
«Benché possa sembrare un intervento semplice, si tratta, in realtà, di un'operazione altamente specialistica, che richiede il progetto di un professionista esperto di contabilizzazione, previo rilievo e certificazione dei corpi scaldanti installati in ogni appartamento – continua Marco Decio -. Può risultare, infatti, conveniente considerare l'opportunità di effettuare, con l'occasione, ulteriori azioni utili a ridurre ancora di più i consumi energetici. È importante sapere, infatti, che la diagnosi energetica del sistema edificio-impianto è lo strumento che consente di individuare eventuali altre esigenze di ottimizzazione energetica, come l'opportunità della riqualificazione della centrale termica».
È il caso del condominio di via Piave n° 34, a Macerata, dove Cofely è intervenuta, oltre che nell'installazione di valvole termostatiche e di un sistema di contabilizzazione e ripartizione del calore, sviluppando un progetto più ampio di riqualificazione energetica per l'immobile, composto da 13 unità abitative. Tale progetto ha previsto: la riqualificazione della centrale termica con la sua trasformazione a gas metano; l'installazione di un nuovo impianto termico ad alto rendimento a condensazione; la sostituzione delle pompe di calore tradizionali con pompe di calore a tecnologia inverter, che consentono l'adattamento costante della potenza della pompa alle esigenze dell'utente. L'intervento ha permesso al condominio di ridurre il costo dell'energia primaria e il fabbisogno di energia complessiva, con un abbattimento dei costi per il riscaldamento pari ad oltre il 40%. Tale risparmio consente di ammortizzare l'investimento mediamente in 4-5 anni, rateizzandolo senza nessun aumento dei costi per il condominio.
(Fonte Il sole 24 ore)

martedì 23 settembre 2014

Publiacqua: restituzione tariffa depurazione

Entro il 30 settembre gli utenti di Publiacqua che non sono allacciati a depuratori possono chiedere il rimborso della quota di tariffa, versata fino al 15 ottobre 2008, relativa al servizio di depurazione. 
E' il risultato di una sentenza della Corte Costituzionale (335/08). 
Per sapere se si ha diritto al rimborso è necessario verificare i dati del proprio contratto di fornitura.
E' possibile farlo inserendo il proprio Codice Utente, riportato sulle bollette, nell'apposito spazio del sito web di Publiacqua (all'indirizzo http://www.publiacqua.it/servizi/rimborso) o rivolgendosi direttamente alla società attraverso il numero verde 800 238 238. 
In linea con le direttive dell'Autorità Idrica Toscana, il Comune di Prato si impegna a dare più ampia diffusione possibile ai termini e alle procedure per il rimborso, affinchè il maggior numero di cittadini sia a conoscenza di questo diritto. 
Per maggiori informazioni è inoltre possibile rivolgersi allo sportello dell'URP, in Corso Mazzoni 1.

domenica 14 settembre 2014

Cersaie 2014.

Per tutti gli appassionati e gli operatori del settore le date da non perdere quest’anno sono quelle dal 22 al 26 settembre.
In questi giorni, a Bologna, avrà luogo Cersaie 2014, il Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno, appuntamento obbligato per chi vuole conoscere le nuove soluzioni estetiche e tecnologiche del campo.
 
Cersaie 2014 sarà organizzato in due sezioni di esposizione principali, Ceramica e Arredobagno, che faranno da cardine alle numerose iniziative che si svolgeranno nei giorni del salone.
Ricerca di nuove soluzioni estetiche e miglioramento qualitativo sono le parole chiave della sperimentazione della 32esima edizione. 
Nella sezione Ceramica si potranno trovare nuove idee di utilizzo della ceramica, materiale dall’elevata funzionalità e dall’ottima capacità di adattamento rispetto a tutti gli stili.
La varietà di proposte e di suggerimenti permetteranno ai visitatori di conoscere nuove opportunità di impiego della ceramica: dalle pietre naturali, al gres porcellanato fino a riproporre la preziosità di materiali come legno e marmo.

La sezione Arredobagno, invece, esporrà apparecchiature igienico-sanitarie innovative, nonché complementi e oggettistica per personalizzare in modo funzionale il proprio bagno senza rinunciare al piacere estetico di un buon design.

Cersaie, evento promosso da Confindustria Ceramica e in collaborazione con Bologna Fiere, oltre ai numerosi eventi organizzati presso i padiglioni fieristici, propone presso il MAST, Manifattura di Arti Sperimentazione Tecnologia, la serata Cersaie che si terrà lunedì 22 settembre in via Speranza 42 a Bologna.

Promemoria
Dove: Bologna Quartiere Fieristico
Quando: 22-26 settembre 2014
Orari: 9:00 – 19:00




giovedì 8 maggio 2014

Affitti, aggiornata la ripartizione delle spese tra proprietari e inquilini

Dopo quasi quindici anni viene rinnovata la tabella per la ripartizione dei costi tra proprietari e inquilini. La nuova tabella, che di fatto recepisce le novità normative e tecnologiche come il cablaggio dei condomini, i sistemi di videosorveglianza e l'installazione di antenne satellitari, è frutto dell'accordo tra Confedilizia (rappresentante dei proprietari) e i sindacati degli inquilini Sunia, Sicet e Uniat. La tabella (scaricabile qui) è stata registrata e per utilizzarla basterà richiamarla nei nuovi contratti, senza doverla allegare e quindi senza far lievitare le spese di bollo.


«Questo strumento risolve - spiega il presidente di Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani - una miriade di problematiche di rapporto tra inquilini e proprietari e negli ultimi anni ha ricevuto molti apprezzamenti fino a essere stata inserita dal ministero dei lavori pubblici come riferimento per gli accordi di affitti agevolati». «Si ridurranno i contenziosi - ha spiegato il segretario di Uniat, Augusto Pascussi - e rappresenta un modello di democrazia reale che riguarda decine di milioni di persone visto che secondo l'Istat in Italia ci sono circa 4,5 milioni di contratti di affitto».
Confedilizia riporta l'esempio dell'antincendio: al proprietario spettano l'installazione e la sostituzione dell'impianto, oltre che gli acquisti degli estintori, mentre manutenzione ordinaria, ricarica degli estintori, ispezioni e collaudi fanno carico all'inquilino. Alcune voci sono rimaste però «in sospeso» perché le realtà locali possono prevedere obblighi differenti: «Una specifica norma di chiusura - ha spiegato Sforza Fogliani - rinvia, per le voci non previste, alle leggi e agli usi locali».
Per Daniele Barbieri, segretario generale del Sunia, «nella crisi che si traduce anche nei pagamenti delle spese condominiali, serve una rinnovata attenzione, alla trasparenza e alla regolare rendicontazione da parte degli inquilini e riveste notevole importanza la partecipazione all'assemblea condominiale degli inquilini sui servizi a loro attribuiti».
(Fonte Il sole 24 ore)

martedì 29 aprile 2014

Il governo pensa al regolamento edilizio-tipo

Semplificazioni. In settimana il Ddl che rende più omogenee le normative su Scia e permesso di costruire

Ridurre la babele di norme regionali e regolamenti comunali che rende incerte le autorizzazioni edilizie e lunghe le procedure. Questa una delle priorità in materia di semplificazione del ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, che in settimana dovrebbe portare al Consiglio dei ministri il disegno di legge di riforma della Pa e di semplificazione della burocrazia.
Per l'edilizia il percorso sarà in due tappe. Subito, i «modelli unici nazionali» per la presentazione della Scia e del permesso di costruire. In un secondo momento, quando sarà passata la riforma del titolo V della Costituzione che riporterà l'edilizia privata tra le competenze esclusive statali, un «regolamento edilizio unico nazionale», valido da Vipiteno a Lampedusa.

Nella consultazione on line condotta tra ottobre e gennaio dal Dipartimento Funzione pubblica, con la quale sono state raccolte 1.500 segnalazioni di cittadini e 500 di imprese, l'edilizia è stata segnalata come la seconda materia per importanza (dopo il fisco) tra quelle da semplificare. «Le segnalazioni fatte dai cittadini – spiega Silvia Paparo, capo dell'Ufficio Semplificazione – sono dettagliate e molto utili. Dalle duemila segnalazioni e dai suggerimenti emersi abbiamo tratto delle indicazioni operative».
Il nemico numero uno in materia edilizia è il caos normativo. Il primo step, a legislazione vigente, sarà la modulistica standard per presentare la domanda di titoli edilizi. Madia ne ha parlato in Parlamento. «Stiamo lavorando da mesi – spiega Paparo – con Regioni e Anci per costruire una modulistica standard sulle procedure edilizie. Siamo partiti da Scia e permesso di costruire, ma l'obiettivo è di estendere il lavoro anche ad altre procedure». Nel modello ci sarebbero parti fisse uguali per tutti e parti variabili, che necessariamente dovranno tenere conto delle normative regionali. «Il modello sarà cartaceo ma soprattutto on line, dove a seconda dei contenuti che devono essere indicati si apriranno successive finestre da compilare».
L'obiettivo di fondo, tuttavia, resta quello di eliminare la babele di norme locali, sostituendole con un unico “regolamento edilizio nazionale”. «La linea di tendenza è quella, sì – spiega Silvia Paparo –, è quello che ci chiedono i cittadini, i professionisti e le imprese; ma è ancora troppo presto per parlarne». Il Ddl Boschi per la riforma costituzionale assegna alla competenza esclusiva statale la fissazione delle «norme generali» in materia di governo del territorio, quindi nel testo attuale resterà uno spazio di autonomia delle Regioni nel fissare norme di dettaglio.
Altri obiettivi a cui sta lavorando il ministero in materia edilizia sempre partendo dalle segnalazioni dei cittadini, sono: far funzionare gli sportelli unici edilizia, semplificando le procedure, in primis, riducendo i pareri necessari, ma anche stimolando funzioni associate o prevedendo forme di assistenza tecnica per i piccoli comuni; superare i “blocchi” dei pareri paesistici e delle soprintendenze, riducendo l'area da sottoporre a parere; riformare la conferenza di servizi, riducendo a pochi casi la convocazione fisica di tutti intorno al tavolo e condividendo on line documenti e pareri. ( Fonte Il sole 24 ore )

mercoledì 2 aprile 2014

«Econdominio» taglia di oltre un quarto i costi energetici dell'edificio

Un risparmio medio annuo del 26% sui costi energetici del condominio, pari in media a circa 8.400 euro (e taglio delle emissioni di circa 20 ton/anno). È il risultato delle 118 diagnosi effettuate su edifici con impianto centralizzato realizzate da Econdominio in Piemonte nel corso della campagna di sensibilizzazione all'efficienza energetica.


La campagna – sostenuta dalle istituzioni locali – è attiva in sette regioni del centro nord (Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna) e offre una diagnosi energetica gratuita a tutti gli amministratori e condòmini che ne fanno richiesta (diagnosienergetica@econdominio.eu): dal 2009, anno di partenza dell'iniziativa, sono state realizzate 1.500 diagnosi in 37 province, informate 3mila famiglie e coinvolti 1.800 amministratori, per un risparmio energetico medio diagnosticato del 32,5 per cento. 
 
La diagnosi mette in luce tutte le criticità energetiche del condominio e individua le soluzioni di efficientamento con il miglior rapporto costo/beneficio.
Un'analisi che si traduce in progetti chiari e interventi concreti. Restando al Piemonte, ad esempio, dove l'attività è patrocinata dalle province di Torino, Cuneo, Asti, Alessandria, Vercelli, dal Comune di Asti e dalla Città di Cuneo, in seguito all'attività di informazione sono stati deliberati 23 interventi di efficientamento che consentono di tagliare 363 tonnellate/anno di emissioni inquinanti totali.
 
Per gli inquilini significa un risparmio medio annuo di 7.334 euro per ciascun edificio (25,7% dei costi di partenza); per le aziende locali un volume d'affari totale di oltre 3, 2 milioni. Gli interventi di miglioramento energetico vanno infatti anche a beneficio dell'economia locale, ma il meccanismo ha bisogno appunto di una diffusione informativa che fa perno anche sulle opportunità di detrazione fiscale per il condominio: il bonus del 65% sulle spese sostenute di riqualificazione energetica che varrà fino a giugno 2015, per poi scendere al 50% fino a giugno 2016.

Analisi dell'involucro e delle sue dispersioni, sopralluogo di centrale termica e alloggi, studio dei dati di consumo di dieci anni. 
Con la diagnosi si può calcolare il reale fabbisogno energetico del sistema edificio-impianto condominiale e identificare cause e entità degli sprechi (sia dell'impianto di riscaldamento che dell'involucro). 
La diagnosi viene condotta nel rispetto della normativa Uni-Ts 11300 1-2-4 e presentata in assemblea condominiale da tecnici esperti che illustrano i dettagli tecnologici, normativi, fiscali e finanziari. 
Le soluzioni portate al condominio attraverso la campagna di informazione – sottolinea Econdominio - sono di "efficientamento autoliquidante", attraverso la formula contrattuale del Contratto di rendimento energetico EPC (come da D.lgs. 115/2008), che è in grado di portare efficienza energetica in condominio senza alcun esborso di denaro, ossia a rata condominiale invariata, con garanzia decennale della prestazione e formule di finanziamento dedicate al condominio che non richiedono firma dei condòmini o garanzie fidejussorie.




lunedì 31 marzo 2014

Bonus 65% anche per demolizioni e ricostruzioni con sagoma diversa

Enea: l’importante è non superare la volumetria preesistente. Esclusi tutti gli immobili vincolati, per i centri storici decidono i Comuni.


Il bonus del 65% per la riqualificazione energetica degli immobili spetta anche in caso di demolizione e ricostruzione dell’edificio con sagoma diversa. L’importante è che non venga superata la volumetria preesistente.
Lo ha ribadito l’Enea, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.
Ricordiamo che il Decreto del Fare 69/2013 ha rivisto il concetto di ristrutturazione edilizia contenuto nel Dpr 380/2001 facendo venire meno il vincolo della sagoma.

In altre parole, dal 21 agosto 2013, cioè dalla data di entrata in vigore della Legge 98/2013, che ha convertito il Decreto del Fare, rientrano nelle ristrutturazioni edilizie anche gli interventi di demolizione e ricostruzione di un edificio con la stessa volumetria, ma con sagoma diversa. Ciò significa che i lavori non necessitano del permesso di costruire perché è sufficiente la Scia, Segnalazione certificata di inizio attività, che rende possibile l’avvio del cantiere nello stesso giorno in cui si presenta l’istanza al Comune.

L’Enea ha spiegato che con la Legge del Fare sono stati inseriti negli interventi di ristrutturazione anche quelli per il ripristino degli edifici, o di parte di essi, crollati o demoliti, purchè sia possibile accertarne la preesistente consistenza.

Sono invece esclusi dalle semplificazioni gli immobili vincolati ai sensi del D.lgs 42/2004, Codice dei beni culturali e del paesaggio.

Nei centri storici bisogna inoltre accertare che il Comune non abbia escluso alcune aree o singoli edifici dalla possibilità di demolizione e ricostruzione senza vincolo di sagoma. La Legge del Fare ha infatti concesso agli enti locali di valutare caso per caso la presenza di condizioni specifiche da sottoporre a tutela.

Sulla base di queste considerazioni, si può concludere che gli interventi di demolizione e ricostruzione con sagoma diversa ma stessa volumetria, che possono già beneficiare delle detrazioni del 50% sulle ristrutturazioni, usufruiscono anche dell’Ecobonus del 65%.

Se, infine, l’intervento prevede anche un ampliamento, la detrazione può essere concessa unicamente per le spese riferibili alla parte esistente, in quanto l’ampliamento viene considerato “nuova costruzione”.

venerdì 14 marzo 2014

Bonus Mobili, gli arredi possono costare più della ristrutturazione

Il Bonus Mobili può essere concesso anche se il prezzo pagato per l’acquisto degli arredi e degli elettrodomestici supera quello della ristrutturazione. Il chiarimento ufficiale è arrivato con il Pacchetto Casa varato dal Governo Renzi.



Cosa è il Bonus
Il Bonus Mobili consiste in una detrazione Irpef del 50% che si applica all’acquisto di mobili ed elettrodomestici di classe energetica non inferiore alla A+ (A per i forni) abbinato ad interventi di ristrutturazione dell’immobile. Il tetto massimo di spesa agevolabile è di 10 mila euro. I rimborsi avvengono in dieci anni. Se a fronte di una spesa di 10 mila euro, ne vengono rimborsati 5 mila sotto forma di detrazioni fiscali, ogni anno si potrà avere una detrazione massima pari a 500 euro.


Quali beni usufruiscono del bonus
La
circolare 29/E/2013 precisa che tra i mobili che possono beneficiare delle detrazioni ci sono letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi e apparecchi di illuminazione. Con delle linee guida successive, il Fisco ha chiarito che è escluso l’acquisto di porte, pavimentazioni (per esempio, il parquet), tende e tendaggi e altri complementi di arredo. Possono invece essere conteggiate le spese per il trasporto e il montaggio dei beni acquistati.

Rientrano tra gli elettrodomestici: frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi di cottura, stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche, forni a microonde, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori, elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.
Quando si può chiedere l’agevolazione
Il Bonus Mobili può essere richiesto in abbinamento ai seguenti interventi:
-
manutenzione ordinaria, ma solo se effettuata sulle parti comuni di un edificio residenziale (in questo caso viene agevolato unicamente l’acquisto di arredi per le parti comuni, come guardiole, appartamento del portiere, sala adibita a riunioni condominiali, lavatoi),
-
manutenzione straordinaria sulle parti comuni di edificio residenziale e su singole
unità immobiliari residenziali,
-
restauro e di risanamento conservativo sulle parti comuni e sulle singole unità immobiliari,
-
ristrutturazione edilizia sulle parti comuni e sulle singole unità immobiliari,
-
interventi per il ripristino dopo eventi calamitosi anche se non rientranti nelle categorie
precedenti, ma a patto che sia stato dichiarato lo stato di emergenza,
-
restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie, che provvedano entro sei mesi dal termine dei lavori alla successiva alienazione o assegnazione dell’immobile.

Durata
Possono usufruire del bonus mobili coloro che hanno avviato una ristrutturazione dal 26 giugno 2012, cioè dalla data di entrata in vigore del DL 83/2012 che ha innalzato dal 36% al 50% il bonus sulle ristrutturazioni, poi esteso ai mobili. La scadenza dell’incentivo al momento è fissata al 31 dicembre 2014. È inoltre fondamentale che la data di acquisto dei mobili sia successiva a quella in cui iniziano i lavori di ristrutturazione.

Come si paga
Con la
circolare 29/E/2013, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che, oltre al bonifico bancario o postale, per il pagamento possono essere utilizzati i bancomat e le carte di credito. Nei bonifici va indicata la stessa causale attualmente utilizzata per i bonifici relativi ai lavori di ristrutturazione edilizia, oltre al codice fiscale di chi esegue il pagamento e la partita Iva del soggetto destinatario della somma.


domenica 23 febbraio 2014

Klimahouse Toscana: a marzo la prima edizione a Firenze

Appuntamento dal 28 al 30 marzo allaStazione Leopolda di Firenze con la prima edizione di Klimahouse Toscana, una manifestazione che ricalca il format vincente di Klimahouse – Bolzano e si preannuncia ricca di eventi formativi e informativi dedicati al risanamento e all’efficienza energetica in edilizia, con un focus mirato sul centro Italia. 



Tra gli appuntamenti di punta, i due convegni organizzati dall’Agenzia per l’energia Alto Adige – CasaClima in collaborazione con l’Agenzia Toscana per l’Energia: il primo, dal titolo “Sostenibilità 2.0 – Qualità certificata CasaClima“, si svolgerà il 28 marzo dalle 14.30 alle 17.00 mentre il secondo, dal titolo “CasaClima R“ – Risanare – Riqualificare – Rinnovare”, il 29 marzo alla stessa ora.

Il programma completo, prevede, tra gli altri, appuntamenti a cura del Comune di Firenze, dell’Ordine dei Geometri, degli Architetti, dell’Università di Firenze, di ANCE Toscana e di AITI.

Tra questi anche il convegno organizzato da Sinergie Moderne Network in calendario sabato 29 marzo dalle ore 10.00 alle ore 14.00.

Non mancano i tour guidati ad edifici certificati CasaClima ad alta efficienza energetica presenti nella regione Toscana, fortemente impegnata sul fronte delle politiche legate alla sostenibilità del territorio. Il programma prevede la visita guidata a tre edifici per offrire esempi diversificati di eco-edilizia: l’edificio “Le Corti“, la Scuola di Montelupo Fiorentino e un immobile residenziale in via Ghiacciaia a Firenze.


domenica 2 febbraio 2014

Videosorveglianza in condominio

Il condominio è un luogo di stretta convivenza e quindi bisogna saper dosare la trasparenza nella gestione della cosa comune e il diritto alla riservatezza di ciascuno, tutelato dal Codice della privacy. Così l'amministratore dovrà saper conciliare di volta in volta queste due necessità – che la legge considera ugualmente importanti – senza che l'una prevalga sulla seconda o possa danneggiarla.



Il nuovo articolo 1122-ter del Codice civile, introdotto dalla riforma del condominio (legge 220/2012), si occupa per la prima volta della videosorveglianza. E stabilisce che “Le deliberazioni concernenti l'installazione sulle parti comuni dell'edificio di impianti volti a consentire la videosorveglianza su di esse sono approvate dall'assemblea con la maggioranza di cui al secondo comma”.

Il Garante della privacy ha giustamente distinto tra le riprese svolte dai singoli condomini a scopi personali e quelle che invece vengono effettuate dal condominio per controllare le sue parti comuni (Vademecum - Il condominio e la privacy).
Il primo caso si riferisce a quando il condomino intende sorvegliare la propria porta di casa oppure il posto auto. Dato che le immagini non verranno diffuse né comunicate a terzi, non si applica il Codice della privacy. Quindi, per esempio, non c'è l'obbligo di segnalare con un cartello la presenza della videocamera. L'importante è che il sistema di videosorveglianza sia installato in modo tale che l'obiettivo della telecamera riprenda unicamente la porta d'ingresso e non il pianerottolo, così come la videocamera posta nel box dovrà riprendere unicamente il proprio posto auto e non l'intero garage.
Invece, nel caso di telecamere poste dal condominio per sorvegliare le parti comuni, dovranno essere adottate tutte le misure e le precauzioni previste dal Garante, cioè:
- le persone che transiteranno nelle aree sorvegliate dovranno essere informate con appositi cartelli delle presenza delle telecamere;
- nel caso di impianti collegati alle forze dell'ordine, sarà necessario apporre uno specifico cartello che lo evidenzi;
- le immagini registrate potranno essere conservate per un periodo limitato, cioè sino a un massimo di 24-48 ore, fatte salve specifiche esigenze, come la chiusura di esercizi oppure di uffici che hanno sede nel condominio, o di ulteriore conservazione in relazione ad indagini della polizia o comunque di natura giudiziaria;
- le telecamere condominiali dovranno riprendere solo le aree comuni da controllare, evitando la ripresa di luoghi circostanti quali strade, altri edifici, edifici commerciali eccetera;
- i dati raccolti dovranno essere protetti con idonee e preventive misure di sicurezza, in modo da consentirne l'accesso solo alle persone autorizzate oppure al titolare o al responsabile del trattamento dei dati (che ben potrà essere anche lo stesso amministratore del condominio).
Il mancato rispetto di queste prescrizioni, a seconda dei casi, comporterà:
- l'inutilizzabilità dei dati personali trattati (lo prevede l'articolo 11, comma 2, del Codice della privacy);
- l'adozione di provvedimenti di blocco o divieto del trattamento disposti dal Garante (articolo 143, comma 1, lettera c del Codice);
- l'applicazione delle sanzioni amministrative o penali ed esse collegate (articoli 161 e seguenti del Codice), oltre ovviamente ad eventuali richieste di risarcimento da parte di eventuali soggetti danneggiati.
Lo stesso si può dire in relazione ai videocitofoni che rilevano immagini, talvolta anche tramite registrazione.
Se il sistema è installato esclusivamente a fini personali e le immagini non sono destinate alla comunicazione sistematica o alla diffusione, il Garante non interviene.

mercoledì 29 gennaio 2014

Bonus energia elettrica 2014: modulistica e requisiti

Per riuscire a sostenere i contribuenti italiani, sommersi da tasse e imposte di ogni sorta, e in particolare per riuscire ad alleggerire il peso derivante dal costo delle bollette, ecco che oggi parliamo di bonus energia elettrica. Si tratta di una particolare agevolazione sulla bolletta dell’elettricità, riservato a nuclei familiari a basso reddito, particolarmente numerosi o comprendenti un soggetto, che per motivi di salute, è vincolato all’utilizzo di apparecchiature elettriche. Vediamo tutti i dettagli in merito al bonus energia elettrica 2014: modulo e requisiti.


Prima di tutto chiariamo che possono richiedere il bonus elettrico 2014, tutti i privati intestatari di un contratto di energia elettrica nell’abitazione di residenza con potenza impegnata fino a 3 kW, (per un numero di persone residenti fino a 4) oppure con potenza impegnata fino a 4,5 kW (per un numero di persone residenti superiori a 4). Tali soggetti devono rispondere a determinati requisiti che andiamo di seguito ad elencare:
  • appartenenti ad un nucleo familiare con indicatore ISEE non superiore a 7500 euro;
  • appartenenti ad un nucleo familiare con più di 3 figli a carico e ISEE non superiore a 20.000 euro;
  • appartenenti ad un nucleo familiare presso iil quale viva un malato grave che debba usare macchine elettromedicali per il mantenimento in vita (in questo caso senza limitazioni di residenza o potenza impegnata).
Il bonus per disagio economico è riconosciuto per 12 mesi; dopo tale periodo, per ottenerne uno nuovo, si deve rinnovare la richiesta di ammissione. Il bonus elettrico per disagio fisico viene invece stabilito in funzione al livello dei consumi e alla quantità di apparecchiature necessarie per il supporto vitale, tenendo conto così degli specifici bisogni ed esigenze dei clienti malati gravi. Il bonus per disagio fisico è cumulabile con quello riservato alle famiglie a basso reddito e numerose, purché ricorrano i rispettivi requisiti di ammissibilità.
Per richiedere il bonus energia elettrica 2014, è sufficiente compilare l’apposito modulo e presentarlo al proprio Comune di residenza:
Clicca qui per scaricare il MODULO Abis – Disagio economico
Clicca qui per scaricare il MODULO B – Disagio fisico

domenica 26 gennaio 2014

Il calo dei prezzi smuove il mercato immobiliare.

Il calo dei prezzi smuove il mercato immobiliare: torna la domanda, favorendo chi ha più liquidità.

La correzione dei prezzi e dei canoni inizia a dare i suoi frutti. Se non come scambi, quanto meno a livello di richieste. Dopo tre anni di calo consecutivo, nel 2013 sono tornate a crescere sia le domande di acquisto sia quelle di affitto di abitazioni. Lo certifica il Centro studi del portale immobiliare Casa.it, secondo cui, a dicembre 2013, si è verificato un aumento del 6% della domanda e del 13% dell'offerta per le compravendite, e del 5,3% di domanda e 8,4% di offerta di affitti, rispetto al gennaio 2013



«Questo è senz'altro un segnale positivo, che pensiamo migliorerà ancora nel 2014», dice Daniele Mancini, amministratore delegato di Casa.it. Ma i motivi di questa inversione di tendenza sono chiari. «Non si deve certo a una ripresa della disponibilità di spesa, quanto al ribasso avvenuto in precedenza dei prezzi di vendita e dei canoni», aggiunge Mancini. Insomma, i valori attenuati fanno rialzare la testa a chi vuole investire nel residenziale. Anche se il trend positivo non si è tradotto in una crescita degli scambi, visto che gli ultimi dati disponibili dell'Agenzia delle Entrate, relativi al terzo trimestre 2013, mostrano 199.661 affari conclusi, in flessione del 6,6% sullo stesso periodo 2012. Ma almeno si può guardare con più fiducia all'anno in corso.

Secondo Casa.it, i prezzi offerti sono stati abbassati in media del 9,7% nel 2013 e si collocano oggi, a seconda della tipologia di abitazione, tra i 2.400 e i 3.000 euro al metro. Ancora troppo, però, secondo il mercato, visto che in media l'offerta è più bassa del 12% rispetto alla domanda. E ci sono città come Torino, Genova, Firenze e Napoli dove questa forchetta arriva a sfiorare il 14%. Come a dire che, chi vende, deve mettere in conto una riduzione pari almeno a questa percentuale, se vuole sperare di raggiungere un accordo. Rispetto agli immobili, quelli di taglio piccolo e medio sono sempre i più richiesti. In cima alla classifica ci sono i trilocali. I venditori, in media, li offrono a 3.000 euro al metro, mentre le case con 5 o più locali partono da un prezzo inferiore ai 2.500 euro. Ed è sempre nel segmento degli appartamenti più piccoli, in questo caso i bilocali, che si verifica la discrepanza più marcata tra i prezzi degli annunci e l'offerta dei potenziali acquirenti: quasi il 16%.


A livello territoriale, Milano (+4,5), Napoli (+3,9) e Roma (+3,6) sono le città in cui la domanda è aumentata di più, mentre la contrazione dei prezzi di vendita più forte si è registrata a Genova (-8,7%), Firenze (-7,5%) e Napoli (-7,3%). Ma in tutti i capoluoghi è stata comunque superiore al 5%. Sul fronte affitti, invece, i canoni richiesti dai locatori sono scesi in media dell'11,6% in tutta Italia con punte a Cagliari (-12,5%) e Bari (-10,5%). Anche qui, come nel caso delle compravendite, la correzione al ribasso è servita a rimettere in moto la domanda, salita in media del 5,3%, ma con balzi più evidenti a Napoli (+9,4%), Palermo (+8,5%) e Firenze (+7,6%).

giovedì 23 gennaio 2014

Spese condominiali: boom morosità.

Spese condominiali: boom morosità. A Bologna e Roma casi cresciuti del 33% secondo Confabitare

Quando non si riesce più a far fronte alle uscite a causa della crisi, tra le prime spese tagliate dalle famiglie ci sono le rate condominiali. Cosa che in effetti comporta rischi meno gravi che smettere di pagare l'affitto (pericolo sfratto) o il mutuo (pignoramento dell'immobile da parte della banca). Il condominio infatti non è un creditore privilegiato e spesso è costretto a mettersi in fila dopo gli altri.


A farne le spese sono i condomini che pagano regolarmente le rate. E anche se con l'entrata in vigore della riforma del condominio (il 18 giugno 2013) l'amministratore è obbligato a tentare di rientrare dei mancati incassi emettendo un decreto ingiuntivo nei confronti dei morosi - ma probabilmente è ancora presto per misurare gli effetti di questa misura - il fenomeno è in costante crescita.
A confermarlo sono gli allarmanti dati forniti da Confabitare (associazione di proprietari immobiliari): nel corso del 2013 in testa alla "classifica" troviamo Bologna con un +33,8% di casi di ritardo nei pagamenti condominiali, poi troviamo Roma con +33%, Napoli +32,7%, Torino +31,8%, Milano +30% , Catania +29,6%, Firenze +28%, Genova +26,5%, Cagliari +24,8%; Palermo e Bari registrano rispettivamente +23,7 % e +22,6%, mentre Padova +21,3%; in fondo alla graduatoria c'è Venezia con comunque un +19 per cento.
«Questi numeri - commentano da Confabitare - dimostrano purtroppo l'ampio diffondersi di questo fenomeno, anche se va detto, che sempre più spesso, alcuni condomini approfittavano della situazione critica, per fare i furbetti e non pagare le rate, in quanto sapevano che difficilmente potevano essere presi provvedimenti nei loro confronti. Ma dopo il 18 giugno le cose sono cambiate».

giovedì 16 gennaio 2014

La casa? Si compra solo con i risparmi. Acquisti con mutuo dimezzati

Il 2013 si chiude con un dato negativo: il mutuo è diventato un privilegio per le famiglie italiane. Le performance negative dell'economia italiana, lo spread alle stelle e l'alto tasso di disoccupazione del 2012, hanno prodotto un calo della richiesta dei mutui per l'acquisto di una casa pari al -42 per cento. L'acquisto di una casa, se e quando avviene, avviene utilizzando sempre più i propri risparmi. Le compravendite calano e comprare casa è possibile solo per chi ha già denaro messo da parte.

I dati del settore immobiliare
Secondo Nomisma il 2013 dovrebbe chiudersi con un calo dei prezzi intorno all'8,3%, mentre il numero totale di transazioni dovrebbe avvicinarsi alle 400mila unità, ancora in calo rispetto al 2012, quando si erano attestate intorno alle 444mila, e già si parlava di un balzo indietro di trent'anni ai livelli degli anni Ottanta. Già l'anno scorso, inoltre, gli acquisti con relativa accensione di un mutuo ipotecario erano crollati addirittura del 38,6% rispetto al 2011, mentre il valore dei mutui erogati si era fermato a 19,6 miliardi, a fronte dei 34,3 miliardi erogati nel 2011: un meno 42,8%. Secondo l'ultimo rapporto MedioFimaa nei primi nove mesi del 2013 si è registrata un'ulteriore contrazione del 12% (a 18,9 miliardi di euro). In tre anni quindi le erogazioni si sono più che dimezzate, passando dai 58,2 miliardi di euro del 2010 ai circa 23,4 attesi per fine 2013.


La contrazione dei mutui continua
A confermare l'ulteriore contrazione del mercato del credito sono gli ultimid dati diffusi dall'osservatorio MutuiOnline, relativi al primi 11 mesi del 2013: l'importo medio dei mutui erogati, da gennaio a novembre 2013, è pari a 123.957 euro in calo rispetto al secondo semestre del 2012; riguardo alle classi di Loan-to-Value (LTV) viene confermato il trend del secondo semestre del 2012 con il 35% delle richieste per un LTV tra il 70-80% del valore dell'immobile e il 22,7% dei mutui effettivamente erogati conferma un tale LTV;
anche a livello di localizzazione geografica si mantengono i valori dei semestri precedenti con più del 40% delle richieste provenienti dal Nord Italia, il 37,7% dal Centro, il 14,4% dal Sud e il 7,3% dalle Isole; il 64,7% dei richiedenti ha chiesto un mutuo a tasso variabile e il 37,8% ha preferito una durata tra i 30-40 anni; il 70,5% delle richieste di mutuo sono motivate dall'acquisto della prima casa, mentre l'8,6% sono per l'acquisto della seconda casa; il 5,5% dei richiedenti specifica come motivazione la ristrutturazione/costruzione, mentre il 12,8% fa domanda di un mutuo per sostituzione/surroga;


Tasse sulla casa, nel 2014 si cambia di nuovo 
Le famiglie italiane rimangono ancora con il fiato sospeso: la regolamentazione delle tasse sulla casa sono ancora in via di definizione. Il 2013 ha visto l'apparente abolizione dell'Imu sulla prima casa sostituirsi con un nuovo tributo lo Iuc, suddiviso in due voci la Tasi (Tassa sui servizi indivisibili) e la Tari (Tassa sui rifiuti), ma di aggiustamenti in corsa ce ne saranno ancora nel 2014.

giovedì 9 gennaio 2014

Vivere in 10 mq: in Svezia le mini case universitarie in legno



Si chiama Smart Student Unit ed è stata progettata dallo studio di architetti Tengbom, in collaborazione con l'Università di Lund, nel sud della Svezia. Una casetta ecocompatibile di dieci metri quadrati, completamente in legno e dotata di angolo cottura con mensole,  bagno, tavolo, sedie, zona notte soppalcata e anche un piccolo giardinetto. Tutto con un design ricercato e raffinato che privilegia la luce naturale. Lo studio ha annunciato che entro il 2014 saranno costruite 22 unità abitative destinate agli studenti dell'Università di Lund, che avrà un parco riservato. Il costo di realizzazione della residenza è ancora sconosciuto ma si ipotizza che, oltre ad essere 'eco -friendly', abbia anche un prezzo accessibile (foto di Bertil Hertzberg)