Google+ Studio Tecnico Bartolozzi Motta Rosso: Quanto costa abitare in un fashion district? L’indagine di Casa.it

giovedì 24 ottobre 2013

Quanto costa abitare in un fashion district? L’indagine di Casa.it

Abitare nel fashion district di una delle città più famose del mondo per la moda è forse il sogno di molti, ma quanto può costare realizzare questo desiderio? Il Centro Studi di Casa.it, il portale immobiliare numero uno in Italia, ha provato a rispondere a questo interrogativo, rilevando i prezzi delle case nel Garment District di New York, nel VI o nel VIII Arrondissement di Parigi e nelquadrilatero della moda” milanese. Così, a pochi giorni dal termine della settimana della moda milanese, Casa.it ha quantificato la realizzazione del desiderio di esser vicini di casa delle griffe più celebri. Vediamo cosa è emerso.


Stando ai dati rilevati dal portale, trovare casa nel Garment District di New York, il quartiere dove si concentrano il maggior numero di griffe della moda e i relativi negozi, significa prepararsi a staccare un assegno a sei zeri. Se si tiene poi conto dell’andamento positivo del mercato residenziale di Manhattan, il valore al metro quadro sta continuando a lievitare, con rincari che a settembre hanno toccato il +13,5% rispetto all’anno precedente.
Restando sempre nei confini americani, Casa.it ha stilato anche la classifica delle vie più care: il primato va a Park Avenue e Madison Avenue, seguite a ruota da Quinta, Sesta e Settima Strada. Il prezzo medio delle abitazioni usate, quindi anche suscettibili di ristrutturazione, sono mediamente superiori ai 13.000 euro al metro quadro. Gli attici in Park Avenue toccano in media i 20.000 euro al metro quadro e quelle più di valore superano facilmente i 22.000 euro.
Si tratta dunque di cifre da capogiro che a quanto pare non riescono a frenare il mercato: il fashion district risulta infatti uno dei più attivi sia sul fronte delle compravendite che in quello delle locazioni, con l’affitto di un monolocale di 50 mq che può arrivare a costare più di 5.000 euro al mese. A questo va aggiunto un altro dettaglio: i potenziali acquirenti non solo devono avere un reddito annuo netto superiore ai 100.000 euro, ma anche superare i giudizi delle commissioni appositamente istituite dagli inquilini proprietari prima di poter procedere all’acquisto.
Casa.it ha poi continuato l’analisi spostando la sua attenzione sull’Europa e in particolare su Parigi: sebbene in terra francese le quotazioni degli immobili siano in frenata, nel VI arrondissement, che da anni è il quartiere più caro di Parigi, i prezzi di vendita in media non sono mai inferiori ai 13.000 euro al mq. Sempre all’interno del VI arrondissement rientrano altri quartieri che detengono il record nei prezzi di vendita delle abitazioni, come Odéon o Monnaie, dove i valori hanno toccato punte massime tra i 16.000 e i 19.000 euro al metro quadro. Il distretto che può dirsi più legato alla moda parigina è però quello che parte dagli Champs Elysées e arriva sino Place Vendome. InAvenue Montaigne, ad esempio, trovare un appartamento ristrutturato sotto i 16.000 euro al mq è praticamente impossibile. E più ci si avvicina agli Champs Elysées, più alto sarà il prezzo dell’abitazione.
Ma veniamo dunque alle vie milanesi del Quadrilatero della Moda. Prendendo in considerazione gli ultimi piani in Via Montenapoleone e Via della Spiga, i prezzi di transazione arrivano a toccare punte di circa 17.000 euro al mq. Ma nel caso di Milano c’è una tendenza particolare che occorre osservare: una domanda abbastanza cospicua proviene da chi cerca un immobile in affitto soprattutto per i periodi coincidenti con la Milano Fashion Week e quindi i potenziali investitori cercano di approfittare del periodo di crisi per acquistare immobili che potenzialmente torneranno a salire. Altra caratteristica che contraddistingue il mercato milanese è quella delle tempistiche: i tempi di vendita si sono allungati parecchio, con una durata media delle trattative che ormai naviga stabilmente sopra i 10 mesi. La Milano da Bere, dove le trattative nelle vie più prestigiose potevano concludersi in meno di 30 giorni, non è più quella di una volta.