Il 2013 si chiude con
un dato negativo: il mutuo è diventato un privilegio per le famiglie
italiane. Le performance negative dell'economia italiana, lo spread
alle stelle e l'alto tasso di disoccupazione del 2012, hanno prodotto
un calo della richiesta dei mutui per l'acquisto di una casa pari al
-42 per cento. L'acquisto di una casa, se e quando avviene, avviene
utilizzando sempre più i propri risparmi. Le compravendite calano e
comprare casa è possibile solo per chi ha già denaro messo da
parte.
I dati del settore
immobiliare
Secondo Nomisma il 2013 dovrebbe chiudersi con un
calo dei prezzi intorno all'8,3%, mentre il numero totale di
transazioni dovrebbe avvicinarsi alle 400mila unità, ancora in calo
rispetto al 2012, quando si erano attestate intorno alle 444mila, e
già si parlava di un balzo indietro di trent'anni ai livelli degli
anni Ottanta. Già l'anno scorso, inoltre, gli acquisti con relativa
accensione di un mutuo ipotecario erano crollati addirittura del
38,6% rispetto al 2011, mentre il valore dei mutui erogati si era
fermato a 19,6 miliardi, a fronte dei 34,3 miliardi erogati nel 2011:
un meno 42,8%. Secondo l'ultimo rapporto MedioFimaa nei primi nove
mesi del 2013 si è registrata un'ulteriore contrazione del 12% (a
18,9 miliardi di euro). In tre anni quindi le erogazioni si sono più
che dimezzate, passando dai 58,2 miliardi di euro del 2010 ai circa
23,4 attesi per fine 2013.
La contrazione dei
mutui continua
A confermare l'ulteriore contrazione del
mercato del credito sono gli ultimid dati diffusi dall'osservatorio
MutuiOnline, relativi al primi 11 mesi del 2013: l'importo medio dei
mutui erogati, da gennaio a novembre 2013, è pari a 123.957 euro in
calo rispetto al secondo semestre del 2012; riguardo alle classi di
Loan-to-Value (LTV) viene confermato il trend del secondo semestre
del 2012 con il 35% delle richieste per un LTV tra il 70-80% del
valore dell'immobile e il 22,7% dei mutui effettivamente erogati
conferma un tale LTV;
anche a livello di localizzazione geografica
si mantengono i valori dei semestri precedenti con più del 40% delle
richieste provenienti dal Nord Italia, il 37,7% dal Centro, il 14,4%
dal Sud e il 7,3% dalle Isole; il 64,7% dei richiedenti ha chiesto un
mutuo a tasso variabile e il 37,8% ha preferito una durata tra i
30-40 anni; il 70,5% delle richieste di mutuo sono motivate
dall'acquisto della prima casa, mentre l'8,6% sono per l'acquisto
della seconda casa; il 5,5% dei richiedenti specifica come
motivazione la ristrutturazione/costruzione, mentre il 12,8% fa
domanda di un mutuo per sostituzione/surroga;
Tasse sulla casa,
nel 2014 si cambia di nuovo
Le famiglie
italiane rimangono ancora con il fiato sospeso: la regolamentazione
delle tasse sulla casa sono ancora in via di definizione. Il 2013 ha
visto l'apparente abolizione dell'Imu sulla prima casa sostituirsi
con un nuovo tributo lo Iuc, suddiviso in due voci la Tasi (Tassa sui
servizi indivisibili) e la Tari (Tassa sui rifiuti), ma di
aggiustamenti in corsa ce ne saranno ancora nel 2014.