Google+ Studio Tecnico Bartolozzi Motta Rosso: Scadenza Imu dicembre 2013: chi deve pagare?

martedì 10 dicembre 2013

Scadenza Imu dicembre 2013: chi deve pagare?

Si ripresenta il problema della scadenza Imu di dicembre 2013. In molti si chiedono chi deve pagare e il Governo ha varato un apposito decreto, per stabilire dei principi di fondo. In generale la somma da pagare corrisponderebbe a quella che si è versata a giugno, in occasione del pagamento della prima rata dell’Imu. Ci sono, comunque, dei casi molto particolari, che dovrebbero essere tenuti in considerazione. Si tratta soprattutto delle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, che corrispondono rispettivamente ad abitazioni signorili, ville e dimore storiche, raccolte nella comune categoria di dimore di lusso.
I proprietari di queste abitazioni, usate come case principali, dovranno pagare lo stesso, anche se potranno ottenere una detrazione di 200 euro. A pagare saranno anche le abitazioni degli Iacp, a meno che la legge di stabilità non introduca delle modifiche. Per gli immobili Iacp sarà il Comune a stabilire un’aliquota specifica.

Particolare è anche il quadro per gli edifici che rientrano nella categoria catastale D, stabilimenti e centri commerciali. In questi casi il valore imponibile aumenterebbe dell’8,33%. Tuttavia è da tenere presente che, nel caso degli immobili strumentali, si potrebbe detrarre il 30% dell’Imu dalle imposte sui redditi.
Tutte queste disposizioni sono contenute nel decreto 133. E’ sempre lo stesso provvedimento legislativo che stabilisce il pagamento, entro il 16 gennaio dell’anno prossimo, di un contributo che corrisponde al 40% dell’imposta più costosa, a patto che il Comune abbia stabilito un’aliquota superiore dello 0,4%.

Si conferma, comunque, un fabbisogno di risorse molto elevato e appare indicativo come il tutto potrebbe andare a carico dei contribuenti. I sindaci si aspettavano un rimborso del mancato introito e, quindi, proprio in queste ore, si starebbe pensando di cercare una soluzione. Ad esempio, si sta valutando anche l’ipotesi di far pagare ai contribuenti, per poi effettuare un rimborso.
Tutto ciò di certo per coloro che dovrebbero pagare non rappresenterebbe, comunque, una soluzione soddisfacente, perché se non altro si tradurrebbe in una perdita di tempo e nell’esborso dei costi di consulenza. Rimangono, quindi, delle incognite su quali saranno le prossime mosse che lo Stato deciderà di fare in questo senso.