Nel Dl Destinazione Italia sono state accolte
molte delle richieste delle associazioni della proprietà e degli
amministratori per modificare la riforma del condominio (legge
220/2012). La riforma,
infatti, conteneva alcuni aspetti problematici che ne minavano
l'efficienza e, subito dopo approvata, era stata lanciata l'idea di
un correttivo.
Correttivi di buonsenso che consentiranno anche di investire
sulla professionalità degli aministratori per evitare contenzioso».
Eccoli, in sintesi.
Per
il fondo
condominiale obbligatorio la modifica prevede che
possa considerarsi costituito se i lavori devono essere eseguiti in
base a un contratto che prevede il pagamento graduale a stato di
avanzamento lavori. Quindi, di fatto, l'unico obbligo sarebbe di
avere in cassa il denaro occorrente alle scadenze del pagamento
dell'impresa.
La formazione
iniziale e periodica degli amministratori, resa
obbligatoria (con alcune eccezioni) dalla legge 220/2012 sarà
regolata dal ministero della Giustizia, che fisserà i requisiti
necessari per esercitare l'attività di formazione stessa e i
criteri, i contenuti e le modalità di svolgimento dei corsi.
Viene
poi eliminato l'equivoco che aveva fatto inserire le opere per
il risparmio
energetico tra le innovazioni che richiedevano
comunque la maggioranza degli intervenuti in assemblea e i 2/3 dei
millesimi. Ora, sopprimendo all'articolo 1120, secondo comma, n. 2,
del Codice civile le parole «per il contenimento del consumo
energetico degli edifici» resterebbe solo la maggioranza indicata
dall'articolo 26 della legge 10/91: quella degli intervenuti in
assemblea che rappresenti almeno un terzo del valore, «Una
maggioranza che sbloccherà non poche opere di risparmio energetico»,
sottolinea Ferri.
Semplificazione
anche per il registro di anagrafe
condominiale, previsto dall'articolo 1130, comma 1, n. 6
del Codice civile: l'obbligo di reperire i dati sulla sicurezza si
ridurrebbe alle sole parti comuni, quindi i condomini non dovrebbero
più fornire la famosa (e poco verificabile) dichiarazione sulla
sicurezza del singolo appartamento.
Le sanzioni
per le violazioni al regolamento condominiale (ora
sino a 200 euro e anche 800 euro) saranno deliberate dall'assemblea
con la maggioranza degli intervenuti e almeno la metà dei millesimi.